COP-7

FCTC – OCCORRE GARANTIRE ANCHE LA PARTECIPAZIONE DELLE RAPPRESENTANZE DELLA TABACCHICOLTURA ALLE CONSULTAZIONI DELLE PARTI.

E’ sempre più ostinatamente selettiva l’ammissione delle delegazioni anche alla consultazione della settima Conferenza delle Parti in India. Un atteggiamento inaccettabile, perché volto all’obiettivo di blindare l’evento e precludere contributi “nuovi” al dibattito.

E’ un punto molto delicato, questo, anche sul piano delle relazioni istituzionali comunitarie, perché intacca la “trasparenza” della partecipazione al dibattito. E se questo può interessare chi vuole far sentire una sola “campana”, certamente non interessa l’agricoltura, che, invece, ha molto da dire, sia sulle strategie proposte e sulla loro efficacia rispetto all’obiettivo importante della tutela della salute, sia sull’impatto che dette strategie potranno avere su una tabacchicoltura di qualità come quella europea.

La portata di questo fatto è grave, perché, nel momento in cui si cerca di impedire ai tabacchicoltori di parlare ai governi o ai ministri agricoli, oppure si lavora per escludere il tabacco dagli accordi commerciali internazionali, in pratica viene “negata” al tabacco la “dignità di prodotto agricolo” che gli appartiene. E perché, allora, discriminare il tabacco e, non anche, l’obesità, piuttosto che l’alcool?

Su queste riflessioni si concentrano il dibattito e le interlocuzioni istituzionali della filiera del tabacco a livello nazionale ed europeo, ma bisogna insistere per anticipare le forzature regolamentari alle quali, in vista del COP 7, si sta lavorando da mesi.

Ecco i punti di attenzione della Conferenza delle Parti e le recenti valutazioni della filiera europea del tabacco:

Articoli 17 e 18 della FCTC: rigettare qualsiasi approccio per imporre alternative alla coltivazione del tabacco e, prima di procedere alla adozione di linee guida e raccomandazioni, realizzare un piano di ricerca articolato e durevole per individuare eventuali alternative economicamente sostenibili, tenendo conto delle condizioni climatiche, geografiche e sociali di ciascun Paese.

Articoli 9 e 10 della FCTC: rigettare le proposte dell’OMS sulle normative in materia di tabacco e prodotti del tabacco, che vanno oltre il campo di applicazione della direttiva 2014/40 / CE, approvata dal Parlamento europeo ed in corso di recepimento da parte degli Stati membri.

Commercio internazionale e accordi di investimento, le sfide legali in attuazione della FCTC: opposizione netta all’adozione di una decisione sull’attuazione di politiche volte a introdurre clausole nel commercio internazionale e accordi di investimento per escludere tabacco, prodotti del tabacco e attività connesse.

Massimizzare la trasparenza per i membri delle delegazioni delle parti alla FCTC, le organizzazioni intergovernative, organizzazioni non governative, gruppi della società civile e dei media: la proposta, di esclusione e/o l’espulsione di intere delegazioni di Paesi, individui, organizzazioni e dei media dalla settima conferenza delle parti (COP7), sulla base di una dichiarazione di interesse volta a rivelare l’esistenza di qualsiasi rapporto e/o collegamento al settore del tabacco, è inaccettabile perché interferisce nei diritti sovrani e nelle decisioni dei Paesi, dei suoi rappresentanti designati e nelle decisioni e nei diritti di tutti gli altri enti interessati.

In conclusione, poter ribadire e far comprendere, anche in queste occasioni di confronto internazionale, che “la lotta al fumo va perseguita con politiche efficaci di informazione sui danni che provoca e di contrasto al mercato illegale dei prodotti da fumo” è fondamentale,  altrimenti, a rischio sarà soltanto il futuro del tabacco greggio europeo, con grave danno per le economie direttamente coinvolte e indotte dei territori interessati.

Vorremmo che questo messaggio fosse raccolto dalla Delegazione istituzionale Italiana e trasferito al dibattito del COP 7

Tweet about this on TwitterShare on FacebookShare on LinkedInShare on Google+Email this to someone
3