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Parte l’investimento di 500 milioni per la nuova fabbrica di Philip Morris Italia a Bologna. ONT Italia candida il tabacco italiano per il nuovo prodotto.

01-09-2014 - O.N.T. Italia accoglie con piacere la notizia secondo cui sta prendendo corpo l’investimento di 500 milioni annunciato da Philip Morris Italia nei mesi scorsi per la realizzazione di una fabbrica per prodotti del tabacco a potenziale rischio ridotto che si basa sul riscaldamento e non sulla combustione.

L’impianto che si sta realizzando nell’area di Bologna, è il primo nel mondo della multinazionale americana e produrrà a regime 30 miliardi di stick di tabacco l’anno, circa il 6% dell’attuale consumo di sigarette in Europa.

Due i motivi di soddisfazione della maggiore organizzazione dei produttori di tabacco italiani.

Il primo è che l’investimento rappresenta un incoraggiante segnale per il nostro Paese; in un momento in cui si investe poco o si assiste alla fuga di imprese, la scelta della maggiore manifattura del tabacco, peraltro per un prodotto innovativo ad alto valore, è un riconoscimento delle professionalità che sono presenti in Italia e che è ancora conveniente o addirittura strategico investire nel nostro Paese. Il secondo motivo è che rappresenta un’importante ricaduta occupazionale (darà lavoro fino a 600 persone).

Ma l’aspetto più importante, per i produttori di tabacco, è che per il nuovo prodotto sarà utilizzato tabacco vero e non i liquidi ottenuti artificialmente che si usano per le cosiddette “sigarette elettroniche”, che non contengono foglie di tabacco.

La richiesta dei produttori italiani di tabacco è che nel nuovo prodotto sia utilizzato il tabacco nazionale che può garantire i migliori standard qualitativi.

Il lavoro svolto in questi anni con importanti investimenti tuttora destinati al miglioramento qualitativo del tabacco greggio italiano e l’adozione di rigidi disciplinari di produzione consentono ai nostri imprenditori agricoli di fornire prodotti con i requisiti richiesti dall’utilizzatore.

Sarebbe quindi motivo di orgoglio per la produzione nazionale, ma anche un giusto riconoscimento per i livelli qualitativi raggiunti, poter partecipare a un progetto che è ovviamente orientato al business ma garantisce nuova occupazione e il mantenimento del reddito anche alle imprese agricole.

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