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SI E’ SVOLTO A SOFIA IL 35^ CONGRESSO DI UNITAB EUROPA: IL BULGARO FILEW GUIDERA’ L’ASSOCIAZIONE PER IL PROSSIMO BIENNIO.

Si sono conclusi il 19 ottobre scorso, a Sofia, i lavori del 35^ Congresso di Unitab Europa, 300 delegati di 11 stati membri oltre la Svizzera. La Bulgaria esprimerà la presidenza di Unitab Ue per il prossimo biennio con Tzvetan Filew.

Dopo il saluto, in apertura, del Ministro dell’Agricoltura bulgaro, Dessislava Taneva, dirigenti dello stesso dicastero hanno raccontato l’esperienza tabacchicola in Bulgaria, illustrando gli aspetti normativi e di mercato a seguito della sua adesione all’UE.

I temi congressuali hanno riguardato le maggiori criticità sul tappeto, che il Presidente uscente Oriano Gioglio ha posto in evidenza, soffermandosi sulle difficoltà della filiera ad interagire con i livelli istituzionali comunitari, sia per ricomprendere il settore tabacco nello scenario PAC alla stessa stregua degli altri comparti agricoli, sia per superare le strumentali sollecitazioni dell’OMS – in vista del prossimo COP 7 a Nuova Delhi - a modificare la nuova Direttiva  Prodotti del Tabacco (2014/40/UE), in fase di recepimento da parte degli Stati membri.

E’ stato illustrato lo scenario del mercato internazionale, con relativi trend e quello europeo dopo l’ultima riforma della Pac,  ponendo l’accento soprattutto sull’esigenza di reciprocità tra il tabacco importato e quello prodotto in Europa, affinché la competitività tra i due sia misurabile con parametri oggettivi sul piano dei costi necessari per la sostenibilità globale (lavoro, ambiente, salute, residui, tracciabilità etc.) delle produzioni.

Altro tema centrale del dibattito è stato quello sull’interprofessione, come strumento per la trasparenza ed il controllo delle relazioni di filiera, previsto dal quadro normativo europeo della PAC in vigore. Al riguardo, dopo il riferimento all’ O.I. Tabacco Italia ed alla sua attività, è stata presentata ELTI, l’Organizzazione Interprofessionale Europea con soci fondatori Unitab Europa e Fetratab.

Durante l’evento, però, si è respirata spesso aria di stanchezza e addirittura di rassegnazione. Una sensazione che è stata colta da Gennarino Masiello, Presidente di O.N.T. Italia e Vice Presidente Nazionale di Coldiretti, per dire alle delegazioni dei Paesi tabacchicoli presenti  che “abbiamo tutti problemi comuni sui quali poter unire gli sforzi” per andare avanti insieme nella difesa del settore.

E, proseguendo nel suo ragionamento, Masiello ha ripreso una citazione di Albert Einstein “Follia … fare sempre le stesse cose e sperare che il risultato cambi” per affermare che di fronte al problema politico di relazioni e di interlocuzione, che si trascina da tempo, “dobbiamo evitare il rischio di isolamento e ricercare le alleanze possibili su un progetto che coinvolga le sensibilità del mondo agricolo, del mondo industriale, del mondo del lavoro, dei consumatori e della politica sul fatto che noi produciamo valore come altri produttori”.

“Occorre concentrare gli sforzi, per recuperare il nostro spazio nello scenario della PAC”: eliminando il riferimento alla lista positiva dell’art. 52 del reg. 1307/13 per  restituire  agli Stati Membri la possibilità di decidere; premiando il “lavoro” nel nuovo negoziato PAC; assicurando la trasparenza ed i controlli attraverso lo strumento dell’interprofessione; aumentando la competitività del settore e finanziando la ricerca attraverso lo Sviluppo Rurale. “Dobbiamo cementare il rapporto tra Paesi per affrontare i problemi insieme” e, per questo, “dobbiamo tornare nei territori con i produttori e alimentare il dibattito con le istituzioni locali” e potrà essere utile promuovere incontri itineranti per rafforzare e consolidare le sensibilità territoriali e uniformare l’approccio da mettere in campo a livello nazionale e a Bruxelles.

Inoltre, mentre siamo attenti al consumatore per un fumo responsabile, meno dannoso e più controllato, “dobbiamo sollecitare l’OMS, la FAO ed altri organismi affinché concentrino i loro sforzi sulla normalizzazione del comparto, attraverso la lotta al contrabbando, al lavoro minorile e alla concorrenza sleale che questi fattori generano”.

Allora, ha concluso Masiello, in Europa “dobbiamo dare noi i temi sui quali lavorare, per ottenere che al settore venga riconosciuto il proprio spazio sui tavoli comunitari e per andare finalmente oltre la demagogia istituzionale nell’approccio più complessivo con la tabacchicoltura europea”, anche alla luce della capacità imprenditoriale dimostrata dagli attori della filiera e della progettualità innovativa che hanno saputo mettere in campo, dopo la riforma PAC del 2013, per la sostenibilità economica, sociale e ambientale del comparto e per il suo futuro.

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ALCUNE IMMAGINI DELL’EVENTO:

 

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