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CAMPAGNA TABACCHICOLA 2015: PROSEGUONO I RITIRI DEL TABACCO BRIGHT E BURLEY.

Le operazioni di ricevimento relative ai contratti di coltivazione sottoscritti da O.N.T. Italia e Philip Morris Italia per il raccolto 2015 per un valore complessivo, (FCV e Burley su base dato 2014) di circa 50 milioni di €, proseguono come da calendario. Per il Gruppo varietale 01 – Bright: 10.000 tonnellate, 113 aziende e 2.856  ha, che rappresentano oltre il 34% del quantitativo nazionale ed è realizzato in Veneto e in Umbria; per il Gruppo varietale 02 – Burley: 11.000 tonnellate,  740 aziende e 1.953 ha, che rappresentano oltre il 60% del quantitativo nazionale ed è realizzato in Campania.

Nonostante le criticità meteo della campagna, abbiamo potuto registrare, al momento, un trend quali – quantitativo soddisfacente e se confortato in termini di prezzo,  è un dato importante per proseguire il lavoro in corso verso l’obiettivo della sostenibilità economica della coltivazione.

Nel caso del Burley, la produzione è legata ad un contratto di commercializzazione sottoscritto da O.N.T. Italia  con  Philip Morris Italia, la manifattura che acquista direttamente e stabilmente oltre il 70% della complessiva produzione di Burley italiano, mentre il resto dell’offerta produttiva è contrattualizzata da altri trasformatori con trend alterni degli acquisti nei vari raccolti. Per i produttori della Campania e di Caserta in particolare, questo è un elemento in più che fa ben sperare in una possibile “prospettiva sostenibile” per il comparto.

Nel complesso, tuttavia, molto dipenderà dalle risposte che sapremo dare alla domanda delle manifatture di standard qualitativi sempre maggiori ed alla loro richiesta di ridurre i costi, razionalizzando le attività produttive ed eliminando quelli impropri di filiera, per rendere più incisivi gli aumenti del prezzo del tabacco sul reddito dei produttori.

E, se questa è una reciprocità ormai matura nel contratto O.N.T. Italia -  Philip Morris Italia, sia sul piano degli obiettivi che della operatività, essa deve però tenere conto che nel 2015, a mettere a rischio la fiducia dei produttori nella prospettiva del settore, oltre le criticità meteo, hanno contribuito lo storico passaggio al disaccoppiamento totale degli aiuti Pac e le misure agroambientali ipotizzate nell’ambito dello sviluppo rurale che non colgono le aspettative riposte nella fase di studio.

A tutto ciò si aggiunge il lavoro ancora in corso sul piano delle regole contrattuali e dei controlli, che solo in questa fase sembra approdare a soluzione istituzionale utile per poter garantire trasparenza e semplificazione nel comparto.

Il risultato economico di questa campagna avrà indubbiamente il suo peso sulle future scelte dei produttori rispetto agli obiettivi di certezza e di prospettiva auspicati e il trend dei prezzi, al momento, sembra aiutare verso l’obiettivo ancora distante dell’equilibrio economico delle aziende tabacchicole. In questo senso, monitoreremo il percorso per garantire la trasparenza sui prezzi, ma siamo anche convinti che il solo impegno della manifattura più importante non basta a realizzare le condizioni per la sostenibilità economica delle coltivazioni, se gli altri operatori presenti sul territorio non faranno appieno la propria parte per contribuire alla trasparenza dei comportamenti e agli impegni di acquisto, anche secondo la quota di mercato della vendita del prodotto finito.

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