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CONCLUSI I LAVORI DELLA COP8 A GINEVRA: MOLTA TENSIONE HA ACCOMPAGNATO SOPRATTUTTO LE FASI PRELIMINARI DELL’EVENTO

L’ottava Conferenza delle Parti (COP8) della Convenzione quadro dell’OMS (FCTC) sul controllo del tabacco ha concluso i lavori a Ginevra il 6 ottobre scorso e, l’auspicio, che la lotta al fumo e le ragioni della nostra tabacchicoltura potessero trovare, lungo la strada, una equilibrata sensibilità istituzionale a supporto di entrambi gli obiettivi, si è infranto sull’arroganza e sulla strumentalizzazione posta in atto da visioni parziali e non accompagnate da pareri di esperti di settore.

Un atteggiamento di chiusura che ha impedito, ancora una volta, ogni interlocuzione da parte dei tabacchicoltori, per un possibile contributo utile all’approfondimento costruttivo dei temi posti dall’OMS all’ordine del giorno della Conferenza delle Parti.

Nel merito, la nostra Rappresentanza settoriale UNITAB Europa, in preparazione all’evento, ha adottato una mozione per argomentare, e contestarne l’assunto, relativamente agli articoli della Convenzione di più diretto interesse della tabacchicoltura (alternative alla coltivazione del tabacco, uso degli ingredienti, limitazione drastica del tenore di nicotina (0,4 mg) che porterebbe all’uso di OGM, etc.), per rilanciare la richiesta di essere coinvolti nei futuri lavori della FCTC, allo scopo di contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Conferenza, senza mettere a rischio il futuro di milioni di famiglie che vivono di tabacchicoltura.

C’è da dire che, grazie anche allo Zimbabwe, la rincorsa a prendere decisioni è stata in qualche modo condizionata e la situazione è cambiata nel corso dei lavori rispetto alle premesse. Questo ha rappresentato un vantaggio, perché non risultano decisioni concrete per i prodotti del tabacco, compresi quelli di nuova generazione, per i quali serve una legislazione diversa. Inoltre, Malawi e Svizzera non hanno ratificato la Convenzione.

Tuttavia, dopo aver fatto autocritica, perché solo i rappresentanti di parte agricola di tre Stati membri si sono coordinati in vista del COP 8 – ovvero quelli di Italia, Bulgaria e Portogallo – in prospettiva questo non dovrà più accadere e bisogna lavorare subito sulle istituzioni per un coordinamento puntuale rispetto all’attivismo della FCTC, che punta, ormai, ad associare il tabacco al “danno ambientale e al cambiamento climatico”.

Con questo impegno, occorre procedere efficacemente in vista della COP 9 in Olanda e dei successivi COP 10 in Paraguay e COP 11 in Germania.

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