NL2-ART1_PMI

Ormai in fase avanzata la campagna 2015, proseguono le operazioni di raccolta sempre con un occhio al meteo.

30-07-2015 – Le condizioni meteo che stiamo registrando in questo periodo stanno purtroppo incidendo su una campagna che si era prospettata molto buona. Dopo un 2014 non positivo, soprattutto per le basse rese, il 2015 era iniziato con i migliori pronostici e faceva presupporre rese adeguate e una buona qualità per tutte le varietà. Le alte temperature e la scarsità di acqua e, in alcune zone, vento forte e grandine stanno riducendo l’ottimismo iniziale, anche se la qualità dovrebbe mantenersi a livelli medio alti. Evidentemente la qualità è elemento determinate per il prezzo industriale e per garantire la convenienza alla coltivazione, punto cruciale per il futuro della coltivazione.

Abbiamo dedicato molte riflessioni alla campagna tabacchicola 2014, anno di transizione dalla vecchia alla nuova programmazione della Pac 2015 – 2020, e lo abbiamo fatto con un duplice sentimento: da un lato, con la preoccupazione di un serio rischio di phasing out in conseguenza della scomparsa del premio accoppiato alla qualità e della modestia delle risorse previste per il settore nella nuova programmazione dei PSR 2015 – 2020 e, dall’altro lato, con il prudenziale ottimismo di poter avere una risposta del mercato che premiasse l’impegno ed gli investimenti richiesti ai produttori dalle manifatture acquirenti.

Risposta che passa attraverso due elementi: i volumi acquistati dalle manifatture e i prezzi pagati ai produttori.

I volumi. Per quanto riguarda le due maggiori varietà coltivate in Italia, Virginia e Burley, PM Italia acquista 21 milioni di Kg (10 di Virginia e 11 di Burley), Japan tobacco 10 milioni di kg di solo Virginia, BAT 7 milioni di Kg (6,5 di Virginia e 0,5 di Burley)  e la restante parte, 3 milioni di Kg di Virginia e 5 di Burley, è acquistata da trasformatori per utilizzatori diversi dalle quattro maggiori manifatture. Il Kentucky è acquistato interamente da MST, poco più di 2 milioni di Kg, e i tabacchi scuri prevalentemente da imprese di trasformazione locali, per 1,5 milioni di Kg. E’ evidente quindi che per mantenere un volume sufficiente per il mercato italiano è importante, prioritariamente, aumentare i volumi acquistati dalle manifatture, in relazione alle quote di mercato delle vendite finali. Altro elemento, ancora più determinante, è ovviamente il prezzo di acquisto; come più volte ricordato dal 2015 non è previsto alcun aiuto legato alla produzione di tabacco, aiuto che valeva circa 0,40 €/kg per tutti i gruppi varietali ad eccezione del Kentucky da fascia e del Nostrano del Brenta per i quali era previsto un aiuto supplementare; è evidente quindi che dalla presenta campagna il produttore avrà un approccio diverso per valutare la convenienza economica della coltivazione. Da una parte quindi sarà necessario avviare tutte le azioni per la riduzione dei costi di produzione, tenendo però conto che alcuni costi sono rigidi o poco elastici, dall’altra sarà necessario un adeguato prezzo industriale.

In questa situazione, anche se abbiamo di fronte risposte sicuramente determinanti per la prospettiva degli impegni contrattuali da parte di importanti manifatture presenti in Italia – ne sono esempi concreti l’Intesa Programmatica firmata da Philip Morris International e l’Accordo siglato da Manifatture Sigaro Toscano – e anche se dobbiamo impegnarci per utilizzare alcune risorse economiche nell’ambito dei PSR, i prezzi per la campagna 2015 saranno determinanti per le scelte future dei produttori.

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