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UNITAB EUROPA HA TENUTO A BRUXELLES IL 36^ CONGRESSO: IL FRANCESE REMY LOSSER GUIDERA’ L’ASSOCIAZIONE PER IL PROSSIMO BIENNIO.

Si sono conclusi il 16 ottobre scorso, a Bruxelles, i lavori del 36^ Congresso di Unitab Europa, cui hanno preso parte i delegati di 9 Stati membri oltre la Svizzera.
La Francia esprimerà la presidenza di Unitab Ue per il prossimo biennio con Rémy Losser.

Il settore tabacchicolo europeo, nonostante le diverse criticità che ha dovuto affrontare negli anni, mostra ancora una tenuta significativa in diversi Stati membri dell’Unione Europea (tabella 1). In complesso, nei dieci paesi produttori (compresa la Svizzera) si registrano poco meno di 37.000 aziende dedite alla produzione di tabacco, su una superficie di circa 75.000 ettari da cui deriva una produzione annua di oltre 175.000 tonnellate di tabacco greggio.

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Tabella 1 – I numeri chiave del settore tabacchicolo europeo (2017)

PAESE 

PRODUTTORI (Numero) SUPERFICIE(Ettari)

PRODUZIONE

(Ton.)

Italia

2.366

16.094

56.398

Germania

110

1.900

4.800

Belgio

39

38

96

Bulgaria

4.830

10.817

16.877

Spagna

1.497

8.795

30.012

Francia

701

2.856

7.967

Grecia

14.303

19.157

26.522

Ungheria

882

3.380

6.802

Polonia

11.900

11.093

25.292

Svizzera

186

455

1.013

TOTALE

36.814

74.585

175.779

Fonte: UNITAB Europa

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In questo contesto l’Italia detiene un ruolo di primo piano: i produttori rappresentano il 6,4% del totale europeo (dopo Grecia, Polonia e Bulgaria), mentre la superficie produttiva il 21,6% (siamo secondi solo alla Grecia). Ma è sul fronte dei volumi che l’Italia esprime una posizione di leadership assoluta, con circa 57.000 tonnellate di tabacco prodotto nel 2017, pari al 32% del totale del volume europeo.

Per quanto riguarda in dettaglio il Congresso UNITAB, i temi trattati hanno riguardato le maggiori criticità sul tappeto, mercato e politiche comunitarie, introdotti dal Presidente uscente Tsvetan Filev, che si è soffermato soprattutto sulle difficoltà della filiera ad interagire con i livelli istituzionali comunitari, sia per far ricomprendere il settore tabacco nello scenario PAC alla stessa stregua degli altri comparti agricoli, sia per superare le strumentali sollecitazioni antitabacco dell’OMS al recente COP8, svoltosi a Ginevra dall’1 al 6 ottobre scorsi.
Sui temi della Politica Agricola Comune è intervenuto il Primo Vice Presidente della Comagri del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, per confermare le criticità del budget per il post 2020, in relazione, da un lato, alla Brexit (-12 mld) e, dall’altro, alle nuove emergenze legate ai fenomeni migratori ed ai cambiamenti climatici. Secondo le informazioni più aggiornate all’agricoltura andrebbe il 27% del bilancio Ue, una riduzione significativa di risorse rispetto al periodo attuale che, inoltre, si accompagna all’aumento dei costi di produzione e agli impegni agroambientali sempre più importanti. La competitività resta l’obiettivo, ma bisogna incidere sulla sostenibilità della coltivazione e mettere i produttori in condizioni di investire e di accedere con maggior forza alle risorse del II pilastro. Anche l’immagine del tabacco deve essere tutelata e occorre lavorarci, ha concluso De Castro, tenuto anche conto che la riforma della PAC non sarà approvata (con ogni probabilità) entro questa legislatura.
Sul versante istituzionale europeo, una forte critica è stata riservata all’attacco strumentale portato dalla Conferenza delle Parti (COP) alla tabacchicoltura in preparazione dei lavori della COP8 a Ginevra, ma è stata fatta anche autocritica per il mancato coordinamento interistituzionale da parte degli Stati membri in vista di questo importante appuntamento. Il risultato è aver lasciato mano libera alla “Commissione Salute” di attribuire alla tabacchicoltura infondate responsabilità di danno all’ambiente e di cavalcare spinte per una diversificazione produttiva molto discutibile e senza punti di riferimento validi, a fronte di un grosso lavoro ascrivibile alla tabacchicoltura europea sotto il profilo degli investimenti e dell’innovazione per contribuire alla sostenibilità sociale, economica e ambientale della coltivazione.
Sono seguiti diversi interventi sul mercato internazionale ed europeo, con relativi trend per il tabacco greggio e per i prodotti del tabacco.
Nel corso del dibattito, è stato posto l’accento sull’esigenza di reciprocità tra il tabacco importato e quello prodotto in Europa, affinché la competitività possa essere misurata con parametri oggettivi sul piano della sostenibilità globale (lavoro, ambiente, salute, residui, tracciabilità, etc.) delle produzioni. Un messaggio rivolto alle Manifatture (Pmi; Bat) e ai Trasformatori (Deltafina) presenti, che hanno fornito lo spaccato della situazione complessiva, passando dalla analisi della riduzione degli acquisti di tabacco greggio nel mondo, ai trend del mercato delle sigarette tradizionali e dei prodotti di nuova generazione (e-cig e tabacco riscaldato).
Altro tema importante è stato quello dell’Interprofessione europea sul tabacco, come strumento per la trasparenza ed il controllo delle relazioni di filiera, strumento previsto dal quadro normativo europeo della PAC in vigore. Al riguardo, un esplicito riferimento all’ELTI – l’Organizzazione Interprofessionale Europea costituita da Unitab Europa e da Fetratab e riconosciuta ad agosto 2018 con decreto del Ministero delle Politiche Agricole – è servito per sottolineare l’aspettativa di un ruolo efficace per lo sviluppo delle relazioni con le manifatture e con le istituzioni europee e per il migliore coordinamento delle azioni politiche degli Stati membri utili alla tutela del settore.
Gennarino Masiello, Presidente di ELTI, ha insistito molto, durante il suo intervento, sul fatto che il tabacco deve recuperare, a livello europeo, la dignità di prodotto agricolo che gli appartiene, “perché produciamo valore come altri produttori” e, per questo obiettivo, “serve un progetto per andare oltre la demagogia istituzionale nell’approccio più complessivo con la tabacchicoltura europea, anche alla luce della capacità imprenditoriale dimostrata dagli attori della filiera e della progettualità innovativa che hanno saputo mettere in campo per la sostenibilità economica, sociale e ambientale del comparto”.
Gli obiettivi del mercato e della FCTC-COP8 sono stati ripresi, nelle conclusioni, dal neopresidente Rémy Losser, che ha rimarcato l’urgenza di mettere in campo una rinnovata azione nella rappresentanza settoriale, per dare futuro e competitività alla tabacchicoltura europea.

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PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI VAI AL SITO DELL’ORGANIZZAZIONE DEL 36° CONGRESSO UNITAB EUROPA

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